Esce oggi nelle sale italiane l’attesissimo sequel di 50 Sfumature di Grigio, ossia 50 Sfumature di Nero i cui protagonisti sono Dakota Johnson e Jamie Dornan. Sia nel film sia nella vita, Dakota si distingue per look semplici, un viso spesso acqua e sapone che sembra non sia affatto truccata. Figlia di Melanie Griffith e Don Johnson, magari Madre Natura le avrà dato un aiutino eppure alla base della sua bellezza semplice e sexy c’è un segreto: il make no make up.
Che cos’è il make up no make up
Il make no make up è una tecnica che con astuzia mette in evidenza i tratti più belli del viso senza abbondare con i prodotti. Non è semplicissima da realizzare, ma con qualche dritta il look di Dakota non sarà così impossibile da replicare. Uno degli elementi fondamentali è l’incarnato. Se non è perfetto come quello dell’attrice americana, niente paura. Armatevi dei soliti correttore, fondotinta e cipria e il gioco è fatto.Â
Punti in evidenza: la bocca
Per rimanere su un look naturale i colori non dovranno essere eccessivi. Sì ai blush rosa o marroncini, secondo il tipo di pelle, da applicare con una leggera passata. In base all’effetto che volete dare, da bambola o luminoso, scegliete rispettivamente la formula in polvere o in crema. Prendendo ad esempio i look di Dakota Johnson si può notare che a seconda delle occasioni ha scelto di far risaltare o gli occhi o la bocca. Nelle serate speciali la bocca è stata protagonista con rossetti rosso lampone o fuoco, ma in altri casi ha optato per un rosa più sobrio e naturale. Per replicare questo tipo di make up è sufficiente applicare un balsamo labbra o dare una finitura lucida in linea con il blush.
Punti in evidenza:Â gli occhi
Qualsiasi sia il colore dei vostri occhi, il trucco vi aiuterà a metterli in evidenza in modo del tutto naturale senza che si veda. Bastano mascara e ombretto bianco per illuminare oppure puntare sui toni pesca o aranciati. Dakota sfoggia spesso ciglia lunghissime e ben separate, talvolta adotta leggeri smokey eyes o il kajal per un make up no make up all’insegna del “less is more“.